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E se fossi tu, il cambiamento che aspetti?

2025-04-30 19:34

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E se fossi tu, il cambiamento che aspetti?

Coaching e identity design per aiutare imprenditori e professionisti a costruire un brand che rispecchi la loro essenza.

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"Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te. Chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese."
(J.F. Kennedy, 1961).

#CereaUnaVolta nel 2014, il 1° di febbraio - Tratto da “Le NOTE del mio iPhone X!”

Questa frase ha attraversato il tempo come un'eco.  
E me la sono voluta appuntare (e conservare) sin dal lontano 2014 per non dimenticare (mai) il suo significato profondo promettendo, a me stesso, che sarebbe diventato “il mio motivo” di ogni giorno:
 

  • Richiamo al senso di dovere
    Invece di aspettarsi benefici o assistenza dallo Stato, Kennedy invita ogni cittadino a riflettere su come possa contribuire al bene comune, mettendo le proprie competenze, energie e tempo al servizio della nazione;
     
  • Spinta al cambiamento dal basso
    La frase suggerisce che il progresso non dipende solo dalle istituzioni, ma soprattutto dalla somma delle azioni individuali e dal coinvolgimento delle persone nei processi di trasformazione sociale, economica e culturale;
     
  • Patriottismo attivo
    Non è un patriottismo retorico, ma pratico: agire concretamente per migliorare la società, assumendosi responsabilità nella scuola, nella comunità, nel lavoro, nella politica;
     
  • Messaggio universale e senza tempo
    Sebbene pronunciata in un contesto specifico (l'inizio della presidenza americana durante la Guerra Fredda), questa frase parla a ogni generazione: ci interpella come cittadini, non solo nei confronti dello Stato ma anche delle comunità locali, delle cause comuni e dell’ambiente.

    Oggi, a distanza di “qualche” anno, la rileggo e… risuona “diversa”… ma attuale.  

    Sembra guardarmi “con un mezzo sorriso”, quasi “prendermi per il colletto”, guardarmi negli occhi e dirmi: “E tu? Cosa puoi fare per te? Per il tuo lavoro? Per la tua identità? Per chi sei… davvero?”

    Un pugno allo stomaco di una forza impressionante.
    Sembra mi abbia “passato da parte a parte” ma non è così!

    Una serie di domande “così crude e maledettamente dirette” che mi mettono costantemente difronte a me stesso (e al mio operato) e mi consentono di mantenere la direzione senza mai venir meno ai miei principi, alla mia identità, alla mia idea di libertà e alla mia professionalità.

    Cosa puoi fare (tu) per il tuo lavoro?
    Il lavoro che hai (o che vorresti), a volte non ti somiglia. A volte “ti sta stretto”, a volte è solo sopravvivenza. E, troppo spesso, lasciamo che sia il lavoro (e il posto di lavoro) a definirci come professionisti e persone.

    E allora viene naturale chiedersi: “Ma… il mio lavoro, cosa fa per me?”
    Fermati. Respira.  
    Prova a rovesciare la domanda: cosa puoi fare tu, oggi, per renderlo “veramente tuo”? 
    Per trasformarlo in qualcosa che ti assomigli, che ti esprima, che ti dia vita!

    Orientarsi diventa fondamentale, trovare punti di contatto o di riferimento è essenziale per non “finire alla deriva”: è qui che l’Ikigai Coaching “mette le radici” ed è qui che il Coaching Umanistico diventa bussola… per ritrovarti, sceglierti e cominciare a camminare nella tua direzione.

    Cosa puoi fare (tu) per il tuo brand?
    Un brand non è (solo) un logo.  
    Non è (certamente) un sito.  
    Non è (solo) uno slogan memorabile.

    Un brand, quando è vero, è “un atto di coraggio”... una promessa (o un lascito, decidi tu… ma è qualcosa di veramente impegnativo). È dire: “Io sono così. Questo è ciò in cui credo, questo è il mio “verbo” ed ecco come posso fare la differenza.”

    Un approccio multidisciplinare (olistico e tecnico) sostiene questa “voce intima” trovandole un nome, donandole una forma, conferendole un tono ed un ritmo affinché il tuo brand, prima ancora che strategico, sia vivo, umano… autentico, semplicemente “il tuo”.

    Cosa puoi fare tu per la tua Azienda, per le persone che ti circondano?
    In Azienda — oggi — non servono solo piani, progetti, riunioni, obiettivi.  
    Servono “sguardi veri”.  Relazioni che nutrono.  
    Visioni che includono, che concludono (con coraggio) e che ispirano.

    Imprenditori, Team e Professionisti sono più di una “struttura”: una comunità di persone con un’anima.

    Cosa puoi fare (tu) per il futuro che desideri?
    Il futuro non è un premio.  
    Non arriva perché l’hai meritato.  
    Arriva quando lo desideri così tanto da “cominciare a costruirlo”.
    Con le tue scelte, con i tuoi errori, con le tue domande.
     
  • Io non ho (ancora) tutte le risposte. Non sono certamente un guru… ma so ascoltare.
    Ed ho capito che, mentre ascoltiamo (attivamente),  creiamo uno spazio in cui poter provocare (con) le domande giuste, quelle che liberano, quelle che (s)muovono, quelle che scaldano l’animo e non ti fanno dormire… perché finalmente “hai voglia di esserci e di dire la tua”.

    Passare da spettatori a protagonisti, da beneficiari passivi a costruttori attivi del futuro collettivo.

    Se senti che qualcosa dentro di te si è mosso… non ignorarlo… 
    Guardati attorno: c’è ancora tanto da fare!
    Non rimandare. Sarebbe “un peccato mortale”.
    Non dire “non è il momento”.  Il momento, è ora.

    Fregatene dell’età, di quello che hai passato, di quello che stai vivendo, dei consigli, delle occasioni perse: raccogli tutto, “shakera bene” e bevi tutto d’un fiato: un gusto tutto nuovo, “dolce-amaro” ma è “roba tua”, l’hai fatto tu!

    Esiste -forse- linfa migliore per la tua anima?